Mario Merz. Il tempo è muto
Informazioni
Il Museo Reina Sofia organizza una retrospettiva che si immerge in alcune delle creazioni più note di questa artista italiana. Un approccio ad un'arte sospesa in una sorta di limbo preistorico che beve direttamente dall'arte povera.
La pratica artistica di Merz incorpora alcuni tratti fondamentali che il critico d'arte contemporanea Germano Celant ha identificato con questa corrente: un'opposizione frontale alla società capitalistica del consumo e l'uso di materiali organici come l'argilla, i rami, la cera o il carbone.
Alcune delle associazioni ricorrenti nell'immaginario premoderno dell'artista emergono dal loro uso: fuoco, fulmini e frecce; figure dai significati mitici e geologici: l'igloo, la tavola, la spirale o il fiume; o animali ancestrali: il rinoceronte o il coccodrillo.
In questo senso, la ricerca del mitico contraddistingue l'opera di Merz, poiché il suo arcaismo non ha nulla a che vedere con la nostalgia malinconica del passato, ma con una critica incisiva della modernità industriale e consumistica.
Membro del gruppo di resistenza antifascista, Merz fu imprigionato per il suo attivismo nel 1945, quando iniziò a ricorrere a materiali precari per produrre le sue opere. Nel caldo del maggio '68 sviluppa esteticamente le sue preoccupazioni politiche e sociali: la critica al capitalismo e alla società post-industriale, l'esclusione ideologica ed egemonica nel sistema coloniale o l'autonomismo sono alcuni dei temi delle sue opere.
Credito d'immagine:
Mario Merz. Igloo [Tenda di Gheddafi], 1968-1981. Tubos de hierro, acrílico sobre lienzo de yute. 250 x 500 cm. Castello di Rivoli Museo D'Arte
Estaciones: 60, 65, 70, 85
Entrada gratuita
Da aprile a settembre: dalle 10:00 alle 22:00 ore
Dal 1 al 30 ottobre / Dal 1 al 31 marzo: dalle 10.00 alle 19.00.
Da novembre a febbraio: dalle 10:00 alle 18:00 ore